Trattamento strutturale e muscolare
Questa tipologia di approccio mira alla valutazione e al trattamento delle strutture muscolo-scheletriche del corpo. Si avvale di tecniche specifiche dirette e indirette, come tecniche articolari, di rilascio muscolare e tecniche manipolative. I principi dell’osteopatia strutturale si focalizzano prevalentemente sul recupero della mobilità delle strutture articolari disfunzionali, migliorandone anche la vascolarizzazione locale favorendo così il recupero funzionale e biomeccanico. La vasta gamma di tecniche a disposizione ha inoltre una forte influenza neurologica, fondamentale per il recupero della condizione dolorosa.
Trattamento fasciale
La fascia è un tessuto connettivo composto da fibre collagene che ricopre e collega tutti gli organi, i muscoli e le strutture articolari. Essa ha diversi ruoli fondamentali: unisce, divide, protegge e avvolge i vari tessuti del corpo e costituisce un’importante impalcatura che permette la trasmissione di forze tensionali. Ha funzioni sensoriali, funge da deposito energetico e permette ai tessuti di scivolare gli uni sugli altri. Essa ha una notevole capacità di resilienza, adattandosi a forze deformanti per poi ripristinare la propria forma. La fascia rappresenta una struttura funzionale, attiva e riccamente innervata. La restrizione di questo sistema corrisponde con la diagnosi osteopatica di disfunzione e questa condizione può interferire nell’equilibrio dell’apparato locomotore. La manipolazione fasciale è un approccio sicuro e delicato ma allo stesso tempo molto impattante, adatto a tutte le tipologie di pazienti. Viene spesso utilizzato in prima linea nel trattamento delle cicatrici.
Trattamento viscerale
L’osteopatia in ambito viscerale prevede l’applicazione dei propri principi nelle regioni del corpo di pertinenza dei visceri addominali e toracici. Attraverso la manipolazione osteopatica si può intervenire sulle disfunzioni riscontrabili in queste aree, cercando di migliorare la mobilità dei visceri e dei tessuti circostanti, influenzandone la corretta funzionalità. La disfunzione somatica di origine viscerale, tramite rapporti anatomici e neurologici può influenzare sia le strutture addominali adiacenti che strutture non localizzate a livello dell’addome, influenzando la postura, la mobilità e la sintomatologia. È importante sottolineare che il trattamento osteopatico viscerale non focalizza l’intervento manuale sulla risoluzione della patologia d’organo, essa è esclusivamente di pertinenza medica, bensì cerca di aiutare e sostenere eventuali sintomi associati ad essa, migliorando la qualità di vita del paziente.
Trattamento cranio-sacrale
Nasce dalle intuizioni del dott. William Sutherland che estese i principi osteopatici del dott. Andrew Taylor Still anche alle articolazioni craniche.
L’osteopatia cranio-sacrale interviene sulle disfunzioni somatiche della sfera cranica e si avvale di delicate manipolazioni localizzate alle ossa e alle suture del cranio, ponendosi come obiettivo il ripristino del corretto Meccanismo Respiratorio Primario (MRP). Quest’ultimo non è altro che un movimento involontario percepito dall’osteopata e rappresentato dalla fluttuazione ritmica del liquido cefalorachidiano. Questo liquor è un fluido che permea l’intero sistema nervoso centrale mantenendolo in sospensione, proteggendolo, nutrendolo e contribuendo alla regolazione della pressione intracranica. La terapia cranio-sacrale è delicata e sicura e viene spesso consigliata ai neonati e durante la gravidanza ma rappresenta un valido approccio a tutte le età e nelle condizioni croniche e acute.
Taping neuromuscolare
Questa tipologia di tecnica non pone le sue basi nella terapia osteopatica. Essa si è sviluppata maggiormente in campo atletico-sportivo, facendosi apprezzare dai professionisti delle terapie manuali e oggi rappresenta una soluzione sempre più richiesta e in espansione. In sostanza la tecnica prevede l’utilizzo di un nastro adesivo ipoallergenico, che garantisce traspirazione e permeabilità alla pelle senza il rilascio di alcun residuo. Le applicazioni sono molteplici e lo strumento è privo di effetti collaterali. Tra gli effetti del nastro (TAPE) troviamo un importante sostegno della muscolatura e delle articolazioni durante la fase rieducativa, la rimozione della congestione dei fluidi linfatici, l’aumento della
microcircolazione e il miglioramento del dolore e della performance atletica in situazioni dolenti, oltre che altri benefici. La corretta applicazione del nastro muscolare è fondamentale per una valida stimolazione meccanica e propriocettiva, attraverso recettori cutanei e tramite l’attivazione del sistema analgesico endogeno.